Rimini | Lavoro stagionale, Bagnolini (Cisl) denuncia: Proposte che superano 70 ore settimanali, paga inferiore al 50% rispetto ai contratti
Nell'imminenza dell'avvio della stagione estiva, Cisl Fisascat evidenzia tutte le criticità legate al mondo del lavoro stagionale in riviera. "Si tratta di criticità - spiega Fabrizio Bagnolini - che purtroppo affliggono il nostro territorio da oltre tre decenni e che nella provincia di Rimini riguardano 40mila lavoratori circa assunti sia nelle aziende tipicamente turistiche come i pubblici esercizi (bar e ristoranti), alberghi, stabilimenti balneari, campeggi e parchi tematici, ma anche nell’indotto del terziario e dei servizi in senso lato (negozi, centri commerciali, farmacie, vigilanza privata, banche, imprese di pulizie, operatori sanitari ecc.) derivanti dagli oltre 15 milioni di turisti che visitano la nostra provincia".
Secondo Bagnolini, la prima criticità "è legata all’orario di lavoro in quanto molte aziende dei vari settori spesso formulano proposte di lavoro che non comprendono il giorno di riposo e prevedono magari un orario complessivo che supera le 70 ore ore settimanali con retribuzione omnicomprensiva spesso inferiore del 50 per cento rispetto a quella stabilita dai contratti collettivi
nazionali". Con lo sforamento orario arrivano, inoltre, sempre alcuni spiacevoli effetti collaterali, come la non ottemperanza delle regole in materia di sicurezza sul lavoro, l'evasione fiscale e anche una qualità del prodotto sicuramente non elevata.
"Fisascat- Cisl pretende rapporti di lavoro regolari - spiega Bagnolini - in un turismo che deve ricercare un’offerta di alta qualità e una destagionalizzazione sempre più importante con l’integrazione di tutte le risorse (territorio, enogastronomia cultura, sport, congressi ecc). Il settore va difeso a tutti i costi da chi lo dequalifica con rapporti di lavoro irregolari e da strategie commerciali che prevedono una competizione basata non sulla qualità ma solo su prezzi bassi".
Fisascat, allo scopo, propone di diffondere tra i lavoratori la consapevolezze delle regole e si rivolge direttamente ai lavoratori stagionali ai quali chiede "quando sono interrogati dagli ispettori" di dire "sempre la verità, perché altrimenti nei casi di violazione delle regole non si potrà contestare nulla all’azienda". Quindi, praticamente, le proposte del sindacato sono quelle di un "patto sociale con le associazioni datoriali che stabilisca una promozione della cultura delle regole finalmente efficace e che può trovare le prime risposte nei contratti collettivi integrativi di secondo livello", di "investire sulla formazione degli imprenditori e favorirne il ricambio generazionale oltre che riqualificare i lavoratori dipendenti" e di "promuovere e realizzare un bollino bianco di alta qualità per quelle imprese che si sottoporranno volontariamente a percorsi di certificazioni come la sa8000, o altri sistemi magari previsti dagli enti bilaterali di settore ad esempio e che a fronte di questo possano ottenere incentivi dalle istituzioni".